Il motore di ricerca degli studiosi di Seneca
Personaggio: Icaro
Ovidio, il mito di Dedalo e il tiranno
esame delle relazioni intercorrenti tra Ov. ars II, 21-96 e met. VIII, 183-235; considerazioni sulla ripresa del mito di Dedalo e Icaro in DPS
Una punizione al di là della vita e della morte: la poesia della colpa nell’Oedipus
poesia della colpa in DPS; ricerca da parte di Edipo di una punizione adeguata che plachi il suo senso di colpa (DPS 868-881); riflessione sul libero arbitrio proposta dal coro (882-910); exemplum di Dedalo callidus ed Icaro demens (892-908); elogio della moderazione (909-910; cf. PST 66, 29) collocato tra la prima esplosione del furor di Edipo (IV atto) e la seconda e definitiva; IV coro come monito diretto ad Edipo, libero di scegliere come affrontare il proprio dolore; trionfo del furor sulla sapientia; trionfo dell’umanità di Edipo rappresentata attraverso immagini poetiche pregnanti; l’accecamento è tutta responsabilità di Edipo, uomo divenuto vecchio e tremante a causa di una colpa involontaria e di una volontaria (1047-1049)
Finale di tragedia: il destino di Ippolito dalla Grecia a Roma
Analisi della parte finale di PHD, relativamente alla parte della morte di Ippolito; esame delle divaricazioni più notevoli tra l’Ippolito euripideo e il finale di tragedia di S.: mentre la lysis euripidea ha una funzione distensiva dopo il trauma del riconoscimento, in S. la sezione si trasforma in un prolungato rito funebre, che perpetua il dolore in modo crudele e privo di pietas; il motivo dello scempio del cadavere si ritrova in Leucippe e Clitofonte di Achille Tazio (morte di Caricle) e nel XV libro delle Metamorfosi di Ovidio (Ippolito-Virbio); lo sparagmós di Ippolito ha un precedente nelle Baccanti di Euripide. L’A. non esclude la possibilità di una fonte diretta greca perduta alla base della PHD, oppure di un intermediario latino come Accio; afferma però che S. risente anche della familiarità dei Latini con le descrizioni ricche di pathos e con l’immaginario collettivo del presente legato alle guerre civili. Inoltre sottolinea l’importanza dell’antiteismo della tragedia di S. e la sua differenza dall’Ippolito euripideo: in S. il gesto paterno della ricomposizione delle membra sembra destinato a perpetuare la ricerca della pacificazione interna del personaggio